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Mestruazione: la prima pubblicità che mostra il sangue mestruale per abbattere un tabù

21 Ottobre 2017
Bodyform e il primo spot con il sangue mestruale al post del liquido blu

Che ci crediate o no, anzi lo so che ci credete, in una pubblicità di assorbenti non si era mai mostrato il sangue mestruale. Dico era perché, questo tabù sembra essere caduto grazie a Bodyform, una marca di assorbenti inglese che ha puntato su uno spot pubblicitario tutt’altro che patinato e irrealistico, mostrando invece il sangue mestruale per quello che è: sangue.

Che nella nostra società sia ancora presente un forte tabù rispetto al ciclo mestruale è cosa risaputa, ancora oggi, nel 2017, sembra essere rimasto una questione che le donne devono tenere per se e del quale non dovrebbero discutere con gli uomini pubblicamente.

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L’annuncio di blodyform raffigura il sangue mestruale al posto del solito liquido blu usato nelle pubblicità per mostrare l’assorbenza, ma il valore aggiunto in questa pubblicità è il messaggio della naturalità del momento del ciclo nella vita di una donna. Qualcosa che sappiamo bene e di abbastanza scontato, ma che la società ancora non ha metabolizzato e quindi: quale modo migliore per farlo se non partendo proprio con una pubblicità? Oltre al semplice sangue, viene mostrata anche la naturalità del ragazzo che acquista un pacchetto di assorbenti senza farsi particolari problemi, senza sentire lesa la propria virilità o provare vergogna.

Uno studio che precede questo spot ha rivelato che una donna su cinque non si sente a proprio agio nel momento del ciclo mestruale a causa del tabù che circola intorno a questo momento.
Il ciclo non dovrebbe essere percepito da nessuno come uno stigma sociale e fisico, non vogliamo fare lanci dal paracadute o verticali, ma semplicemente condurre una vita normale.

Il punto è: vedremo mai una pubblicità come questa in Italia? Paese che mostra ancora un maschilismo radicato e grandi tabù nei riguardi del corpo della donna? Bodyform in Italia viene distribuito con il marchio Nuvenia, quindi c’è effettivamente questa possibilità.

Ecco la pubblicità di bodyform che mostra per la prima volta il sangue mestruale

Una battaglia iniziata da anni

Rupi Kaur, un’artista scrittrice canadese, ora molto nota per aver pubblicato una raccolta di poesie femministe “ Milk and Honey”, nel lontano 2015 venne censurata da instagram per aver postato del foto in cui si ritraeva con pantaloni sporchi di sangue mestruale.
Molte persone segnalarono la foto perché la ritennero offensiva per la propria sensibilità e instagram censurò la foto. L’artista allora spiegò il suo lavoro con queste parole che rendono bene l’idea

“Sanguino ogni mese, dal mio grembo può nascere la vita, ma la maggioranza delle persone, delle società fugge da questa cosa, che invece è naturale. Molti sono più a proprio agio con la pornificazione – ma questo sangue è amore, dolore, vita.Un sangue tremendamente bello e altruista”

Dopo ciò instagram ha ripubblicato la foto con tante scuse.

thank you @instagram for providing me with the exact response my work was created to critique. you deleted a photo of a woman who is fully covered and menstruating stating that it goes against community guidelines when your guidelines outline that it is nothing but acceptable. the girl is fully clothed. the photo is mine. it is not attacking a certain group. nor is it spam. and because it does not break those guidelines i will repost it again. i will not apologize for not feeding the ego and pride of misogynist society that will have my body in an underwear but not be okay with a small leak. when your pages are filled with countless photos/accounts where women (so many who are underage) are objectified. pornified. and treated less than human. thank you. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀ ⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀ ⠀ ⠀⠀⠀ ⠀ this image is a part of my photoseries project for my visual rhetoric course. you can view the full series at rupikaur.com the photos were shot by myself and @prabhkaur1 (and no. the blood. is not real.) ⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀ ⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀ ⠀ i bleed each month to help make humankind a possibility. my womb is home to the divine. a source of life for our species. whether i choose to create or not. but very few times it is seen that way. in older civilizations this blood was considered holy. in some it still is. but a majority of people. societies. and communities shun this natural process. some are more comfortable with the pornification of women. the sexualization of women. the violence and degradation of women than this. they cannot be bothered to express their disgust about all that. but will be angered and bothered by this. we menstruate and they see it as dirty. attention seeking. sick. a burden. as if this process is less natural than breathing. as if it is not a bridge between this universe and the last. as if this process is not love. labour. life. selfless and strikingly beautiful.

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