Perché dovresti guardare il documentario di Lady Gaga, Gaga: Five Foot Two anche se non sei un vero fan della popstar? Proverò a spiegartelo io, che ho visto il documentario incitata da mia sorella. Mi piace Gaga, ma non una sua fan sfegatata e non sono mai andata ad un suo concerto, quindi sono la persona giusta per spiegarvi perchè, secondo me, questo è un bel documentario a prescindere.
Lady Gaga, Gaga: Five Foot Two, è il documentario che segna il ritorno alle scene di Lady Gaga, rilasciato il 22 settembre da Netflix (sempre sia lodato, lo sapete, no?) fotografa la vita di una delle cantanti/artisti che hanno fatto più parlare di se negli ultimi anni. L’evoluzione dall’abito di carne fresca a jeans e t-shirt bianca, viene spiegato molto bene dalla stessa Gaga, mostrando anche la crescita faticosa di un’artista donna nello show business:
Tutte le volte che mi chiedevano di essere sexy, o pop, ho aggiunto sempre qualche assurdità, così da avere sempre il controllo delle cose», Se devo essere sexy ai VMA e cantare un brano sui Paparazzi, lo farò morendo dissanguata sul palco ricordando a tutti quello che la fama ha fatto a Marilyn Monroe.
Si capisce subito, dalle prime dichiarazioni, che siamo di fronte non ad una semplice cantante, ma ad un’artista eclettica e ad una personalità complessa e cosciente.
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Ecco, le 6 cose che mi hanno colpito di Gaga: Five Foot Two
La solitudine della fama
La prima cosa che mi ha colpito, mentre seguivo il documentario è l’estrema solitudine di una vita che un’artista a quel livello vive. Una casa piena di gente, persone che ti portano anche il bicchiere d’acqua. Assistenti che decidono tutto, ma che sono pagati da te, non sono amici o parenti. E’ vero, emerge anche un forte rapporto tra Gaga e la sua famiglia, ma la solitudine è veramente tangibile per tutta la durata del film.
Vediamo la nascita di una hit
Sono rimasta impressionata dal processo creativo di Milion Reasons, forse una delle canzoni più belle dell’artista. Ne vediamo l’incubazione e la nascita percependo anche il talento autentico della cantante italo americana. Il documentario si apre con la dichiarazione della rottura tra Gaga e Taylor Kinney durata 5 anni, la canzone scritta a ridosso di questa rottura è dedicata proprio all’ex compagno, per la quale emerge una costante sofferenza.
Il dolore fisico e psichico
Lady gaga è malata di fibromialgia, una malattia per la quale si prova molto dolore fisico. Sia per queste ragioni che per la tipicità dell’universo emotivo di un’artista, l’equilibro psichico di Gaga esce da questo documentario, molto altalenante. E’ la stessa artista, anche recentemente a seguito dell’interruzione del tour, a spiegare la sofferenza e le difficoltà psicologiche.
Perfezionismo
Questo un po’ ce lo aspettavamo. Lady Gaga è una perfezionista, controlla in modo spasmodico ogni dettaglio e se anche un solo particolare viene modificato dal suo staff senza che le venga detto, parte la ramanzina. Non si può gestire eventi come il super bowl senza essere perfezionisti come lei. O no?
Riguardo la sua esibizione al super Bowl, la sua riuonione con la crew è molto divertente e mostra anche l’evoluzione e l’essere in controtendenza dell’artista:
“Voglio fare il contrario di ciò che tutti pensano che farò. Tutti pensano che verrò fuori su un cazzo di trono in un vestito di carne con 90 uomini a torso nudo e unicorni.”
Preparate i fazzoletti
Si piange tutte le volte in cui si intravede l’essere umano dietro all’artista, quindi praticamente già dopo 10 minuti dall’inizio della visione. Ci si commuove per la sofferenza fisica di una ragazza di appena 30 anni, il cuore si stringe quando si sballotta da un’intervista all’altra, tra un dolore e una crisi. Ma sono le scene con la nonna e il padre a fare aprire i condotti lacrimali. Gaga si sente molto affine alla zia morta, Joanne alla quale a dedicato l’album. Sia per la vena artistica che la zia mostrava già in tenera età, ma anche per la malattia che l’ha colpita e portata via a solo 19 anni.
Insomma, Gaga: Five Foot Two non è un documentario celebrativo, noioso e freddo, ma è tutto l’opposto. Quando finirete di vederlo non vorrete diventare popstar, ma vorrete forse abbracciare Gaga e sarete contenti dei vostri mille euro e spicci al mese. (va beh, forse questo no…)
Se non vi ho convinti, forse il tariler di Gaga: Five Foot Two lo farà. Eccolo:
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