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Gaga: Five Foot Two, Ecco perchè dovresti vederlo anche se non sei una fan di Lady Gaga

2 Ottobre 2017
Gaga: Five Foot Two, documentario Lady Gaga

Perché dovresti guardare il documentario di Lady Gaga, Gaga: Five Foot Two anche se non sei un vero fan della popstar? Proverò a spiegartelo io, che ho visto il documentario incitata da mia sorella. Mi piace Gaga, ma non una sua fan sfegatata e non sono mai andata ad un suo concerto, quindi sono la persona giusta per spiegarvi perchè, secondo me, questo è un bel documentario a prescindere.

Lady Gaga, Gaga: Five Foot Two, è il documentario che segna il ritorno alle scene di Lady Gaga, rilasciato il 22 settembre da Netflix (sempre sia lodato, lo sapete, no?) fotografa la vita di una delle cantanti/artisti che hanno fatto più parlare di se negli ultimi anni. L’evoluzione dall’abito di carne fresca a jeans e t-shirt bianca, viene spiegato molto bene dalla stessa Gaga, mostrando anche la crescita faticosa di un’artista donna nello show business:

Tutte le volte che mi chiedevano di essere sexy, o pop, ho aggiunto sempre qualche assurdità, così da avere sempre il controllo delle cose», Se devo essere sexy ai VMA e cantare un brano sui Paparazzi, lo farò morendo dissanguata sul palco ricordando a tutti quello che la fama ha fatto a Marilyn Monroe.

Si capisce subito, dalle prime dichiarazioni, che siamo di fronte non ad una semplice cantante, ma ad un’artista eclettica e ad una personalità complessa e cosciente.

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Gaga: Five Foot Two, documentario Lady Gaga

Ecco, le 6 cose che mi hanno colpito di Gaga: Five Foot Two

 

La solitudine della fama

La prima cosa che mi ha colpito, mentre seguivo il documentario è l’estrema solitudine di una vita  che un’artista a quel livello vive. Una casa piena di gente, persone che ti portano anche il bicchiere d’acqua. Assistenti che decidono tutto, ma che sono pagati da te, non sono amici o parenti. E’ vero, emerge anche un forte rapporto tra Gaga e la sua famiglia, ma la solitudine è veramente tangibile per tutta la durata del film.

Vediamo la nascita di una hit

Sono rimasta impressionata dal processo creativo di Milion Reasons, forse una delle canzoni più belle dell’artista. Ne vediamo l’incubazione e la nascita percependo anche il talento autentico della cantante italo americana. Il documentario si apre con la dichiarazione della rottura tra Gaga e Taylor Kinney durata 5 anni, la canzone scritta a ridosso di questa rottura è dedicata proprio all’ex compagno, per la quale emerge una costante sofferenza.

Il dolore fisico e psichico

Lady gaga è malata di fibromialgia, una malattia per la quale si prova molto dolore fisico. Sia per queste ragioni che per la tipicità dell’universo emotivo di un’artista, l’equilibro  psichico di Gaga esce da questo documentario, molto altalenante. E’ la stessa artista, anche recentemente a seguito dell’interruzione del tour, a spiegare la sofferenza e le difficoltà psicologiche.

I have always been honest about my physical and mental health struggles. Searching for years to get to the bottom of them. It is complicated and difficult to explain, and we are trying to figure it out. As I get stronger and when I feel ready, I will tell my story in more depth, and plan to take this on strongly so I can not only raise awareness, but expand research for others who suffer as I do, so I can help make a difference. I use the word “suffer” not for pity, or attention, and have been disappointed to see people online suggest that I’m being dramatic, making this up, or playing the victim to get out of touring. If you knew me, you would know this couldn’t be further from the truth. I’m a fighter. I use the word suffer not only because trauma and chronic pain have changed my life, but because they are keeping me from living a normal life. They are also keeping me from what I love the most in the world: performing for my fans. I am looking forward to touring again soon, but I have to be with my doctors right now so I can be strong and perform for you all for the next 60 years or more. I love you so much.

Un post condiviso da xoxo, Gaga (@ladygaga) in data:

 

Perfezionismo

Questo un po’ ce lo aspettavamo. Lady Gaga è una perfezionista, controlla in modo spasmodico ogni dettaglio e se anche un solo particolare viene modificato dal suo staff senza che le venga detto, parte la ramanzina. Non si può gestire eventi come il super bowl senza essere perfezionisti come lei. O no?

Riguardo la sua esibizione al super Bowl, la sua riuonione con la crew è molto divertente e mostra anche l’evoluzione e l’essere in controtendenza dell’artista:

“Voglio fare il contrario di ciò che tutti pensano che farò. Tutti pensano che verrò fuori su un cazzo di trono in un vestito di carne con 90 uomini a torso nudo e unicorni.”

 

Preparate i fazzoletti

Si piange tutte le volte in cui si intravede l’essere umano dietro all’artista, quindi praticamente già dopo 10 minuti dall’inizio della visione. Ci si commuove per la sofferenza fisica di una ragazza di appena 30 anni, il cuore si stringe quando si sballotta da un’intervista all’altra, tra un dolore e una crisi. Ma sono le scene con la nonna e il padre a fare aprire i condotti lacrimali. Gaga si sente molto affine alla zia morta, Joanne alla quale a dedicato l’album. Sia per la vena artistica che la zia mostrava già in tenera età, ma anche per la malattia che l’ha colpita e portata via a solo 19 anni.

Insomma, Gaga: Five Foot Two non è un documentario celebrativo, noioso e freddo, ma è tutto l’opposto. Quando finirete di vederlo non vorrete diventare popstar, ma vorrete forse abbracciare Gaga e sarete contenti dei vostri mille euro e spicci al mese. (va beh, forse questo no…)

Se non vi ho convinti, forse il tariler di Gaga: Five Foot Two lo farà. Eccolo:

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